Il cortometraggio (forse vale la pena di ricordarlo, abituati come siamo alle serie TV), non è semplicemente un film di breve durata. Il cortometraggio è qualcosa di più. È un’esperienza. Un viaggio breve ma intenso, nel quale il regista e gli attori coinvolti devono condensare in poche scene una storia, convogliare emozioni, veicolare un significato chiaro e coinciso.

In questo senso, non c’è niente di meglio del concetto di “cortometraggio” per paragonare l’esperienza di pochi giorni che mi è capitata la fortuna di fare in Marocco con mia figlia Chiara, ad inizio dicembre 2022. E questo non soltanto per la brevità e l’intensità di quest'avventura: cinque giorni di cui due di viaggio e in cui, dopo l’accoglienza più calorosa della mia vita (migliaia di tifosi in piazza a Rabat per la vittoria contro il Canada al nostro arrivo), abbiamo avuto modo di visitare tre città da favola (Rabat, Casablanca e Tangeri).

20221204 184108Ma il tema del cortometraggio rientra anche per un altro motivo, poiché il pretesto della nostra permanenza in Marocco è stato un invito a me come membro della Giuria del Festival Cinema e Disabilità “Handifilm”, ricevuto due anni or sono da Alessandra e dagli ex colleghi locali di OVCI in Marocco.

Parlo in modo ironico di “pretesto”, perché in sé la partecipazione all’evento è stata fantastica… Un “tour de force” (giusto per usare ancora un po’ di francese) di tre giorni nei quali, insieme ad un pubblico di più di 200 spettatori, abbiamo visionato più di 30 cortometraggi, tra cui opere veramente notevoli provenienti da tutte le parti del mondo (dalla Corea agli Stati Uniti), ed in cui abbiamo avuto modo di valutare una quindicina di filmati prodotti dagli studenti di licei marocchini ed italiani proprio sul tema dell’inclusione.

Quelle proiezioni ci hanno fatto riflettere, ridere, commuovere… Ci hanno aperto la mente e il cuore!

A tutti quelli che si lamentano della mancanza di valori nei giovani di oggi, mi piacerebbe far vedere un video di questi liceali, per mostrare come oggi più che mai sia vera la frase di Dostoevskij: “La bellezza salverà il mondo”! Anzi, dirò di più: lo sta già abbondantemente salvando se quello che abbiamo visto è un campione significativo delle nuove generazioni.

20221204 185945Tra l’altro, proprio di nuove generazioni parlava il corto “Feeling Through”, vincitore del festival, in cui un ragazzo di strada a New York si imbatte in un signore con pluri-disabilità visiva e uditiva, recante un cartello in cui chiede d’essere accompagnato a prendere l’autobus. Un incontro a cui seguono diversi tentativi di comunicazione tra i due che cambieranno per sempre la vita del giovane protagonista, facendogli riscoprire la sua umanità più profonda.

E a questo proposito, visto che parliamo di film, permettetemi un piccolo flash-back. È dolorosamente vero: ci sono dei momenti nella vita in cui un cambiamento è necessario, e dopo tanti anni, nel 2020 si è concluso il mio servizio in OVCI. Tuttavia, come diceva il re del rock, “Home is where the heart is”: si sta di casa dove è il tuo cuore. Ed io un pezzo di cuore l’ho lasciato - e l’ho ritrovato - a Rabat, insieme ai miei colleghi che non finirò mai di ringraziare per questo regalo!

Prima ho parlato di Handifilm come “pretesto” perché, se devo essere sincero, non vedevo l’ora di rivedere e rivivere un Paese che ho amato sempre di più ad ogni viaggio di lavoro, ma soprattutto perché volevo riabbracciare i colleghi che hanno condiviso con me un percorso durato più di 15 anni. E quello che ho visto e sentito in quelle giornate è andato ben oltre ogni mia più rosea aspettativa: nel giro di due anni OVCI Marocco è cresciuta, le attività sono aumentate, l’équipe locale ha raggiunto un livello impressionante d’autonomia e di efficacia nei servizi per le persone con disabilità!

Se proprio dovessi riassumere in un messaggio semplice e chiaro il breve “cortometraggio” che è stato questo viaggio, è che c’è sempre una speranza per il nostro mondo così travagliato se solo “restiamo connessi”, se non perdiamo di vista la comune umanità che ci unisce, oltre a qualsiasi differenza di colore, religione, latitudine o livello di abilità/disabilità.20221204 203323

Non ce lo siamo mai detti espressamente, ma so con certezza che mia figlia l’ha percepito chiaramente, e non potevo aspettarmi di meglio.

Ah scusate, un ultimo messaggio, più che doveroso, dopo i titoli di coda: quella del Marocco, si sappia, è una squadra di veri campioni! E credetemi, non sto parlando solo della Nazionale di calcio…

Mauro Borin, desk-officer Marocco per OVCI fino al 2020

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