Il nostro progetto Les Jeunes comme levier du developpement inclusif du Maroc ha coinvolto, in ultima analisi, la città di Casablanca, che è un po’ la Milano marocchina essendo la capitale economica, finanziaria e industriale del Paese. Siamo partiti con due programmi di SVILUPPO INCLUSIVO SU BASE COMUNITARIA nelle sue città satellite di Settat e Mohammedia.
Nella prima il lavoro non è stato facile: abbiamo cambiato tanti volontari che man mano si trasferivano e dovevano lasciare il progetto. Da 6 mesi finalmente abbiamo un bel gruppo di 7 volontarie che sono entrate subito nello spirito dello SIBC e stanno lavorando molto bene con le famiglie.
A Mohammedia abbiamo avuto la fortuna di avere come volontari Youssef, un ragazzo non vedente, e Abderrhamen, un ragazzo con tetraplegia, che ci hanno aiutato a capire il punto di vista dei nostri bambini con disabilità.
A Mohammedia ci sono anche Khadija e Raja, due giovani mamme che con il tempo sono diventate un punto riferimento per le famiglie che seguono. Khadija, gentile ed educata, fa ora anche volontariato in un'altra associazione per bambini con sindrome di Down. Raja ha un cuore d'oro e ogni volta che parte a fare una visita porta con sé qualcosa: biscotti, olio, giochi, quaderni, calzini, farmaci... Una volta ci ha detto che voleva portare anche un materasso a una famiglia (conoscendola l'avrà fatto sicuramente).
Ci sono poi Naima e Randa, due coraggiose volontarie che vivono e lavorano in una bidonville tra Mohammedia e Casablanca. Naima è l'unica studentessa della magistrale in Ingegneria civile (dell’intero Marocco, probabilmente), mentre Randa è coordinatrice di un'associazione per i diritti delle donne. Il loro spirito e il loro esempio sono di grande motivazione per le mamme che vedono queste ragazze non solo far fronte con una forza d'animo fuori dal comune ai loro problemi, ma anche dedicare il tempo libero ad aiutare i loro bambini con disabilità.
Simone ZANATTA, Responsabile tecnico di progetto - OVCI Marocco
